Durante questo lungo periodo di reclusione, la musica non ha smesso di accompagnarci e lo ha fatto sotto forma di nuovi brani: sono molte le canzoni casalinghe nate dalle penne di artisti che ci raccontano la straordinarietà di quello che stiamo vivendo e che, in un certo modo, ci salvano. Ecco quindi che la canzone ci aiuta a non avere paura, come ci anticipava il buon Brunori Sas. Vi presentiamo le Canzoni Contro La Paura che ci hanno maggiormente colpito durante queste settimane.
Settimana #11
[Aggiornamento] Le “canzoni contro la paura” sono sempre meno e ci sembra giusto e normale che sia così. Con la Settimana #11, concludiamo la lunga raccolta di canzoni casalinghe… Le abbiamo riunite in una playlist che potete ascoltare per ripercorrere questo strano periodo vissuto insieme. Per scoprirle tutte, comprese quelle non disponibili su Spotify, scorri l’articolo!
Terminiamo con una canzone che crediamo sia una conclusione perfetta!
DPCM Squad – Una canzone come gli 883
La DPCM Squad è una “superband” nata da un’idea di Max Pezzali e Lodo Guenzi e riunisce alcuni dei nostri artisti preferiti come Cimini, Eugenio in Via di Gioia, Fast Animals and Slow Kids, Pinguini Tattici Nucleari.
Insieme hanno registrato un brano a sostegno dei lavoratori della musica: i proventi andranno infatti al fondo “Covid-19 Music Relief” di Spotify e Music Innovation Hub. Oltre ad essere una bellissima iniziativa, Una canzone come gli 883 trasmette molta allegria (in stile Stato Sociale) e ci tuffa nel mondo in cui ascoltavamo gli 883 durante l’adolescenza. Nel testo, infatti, sono presenti tanti riferimenti alle vecchie canzoni…vi sfidiamo a trovarle tutte!
Settimana #10
One Republic with Negramaro – Better Days
Il brano dei OneRepublic ci aveva già fatto sognare lanciando il messaggio di positività:
I know that there will be better days.
Ora è riproposto con un featuring insieme ai Negramaro: le voci di Ryan Tedder e Giuliano Sangiorgi si alternano e si fondono, sposandosi alla perfezione e riuscendo a toccarci ancora più in profondità.
Ogni giorno si va tutti in scena
in un film che non parte mai
Dai balconi un pezzo di noi racconta che fai
racconta chi sei
Rancore – Razza Aliena
La quarantena solitaria che Rancore ha vissuto lo ha portato a prendere carta e penna, rinchiudersi in un armadio con un SM58 e raccontare una storia molto personale che ha suddiviso in Capitoli. Se nel primo e nel secondo capitolo lo abbiamo trovato coinvolto in opere con il collettivo Lost in the Desert e Daniele Silvestri, il Capitolo III è una canzone intima e oscura, scritta in sole 48 ore, che esprime al meglio l’alienazione dell’isolamento.
È capitato anche a noi in questo periodo di sentirci come Tarek: estraniati, scombussolati, cupi, impreparati a convivere così a lungo con gli scheletri, le paure, gli “alieni” che avevamo nascosto nell’armadio.
La cosa strana è che quello che dovevo scrivere l’ho scritto, ma come se non fosse davvero la mia volontà. Come se avessi le dita legate a dei fili e qualcuno manovrasse le mie rime. Poi siamo stati tutti costretti a restare a casa e abbiamo tutti dovuto convivere con quella immagine allo specchio. Abbiamo vissuto tutti un periodo sconosciuto alle nostre generazioni, un periodo ‘alieno’ per le nostre menti.
Rancore supera questa difficile prova in maniera superlativa, scaccia la razza aliena affrontandola e parlandone a colpi di rime rap concatenate. Il brano confezionato è un regalo ai suoi fan, una piccola finestra che ci permette di spiare il suo mondo ermetico.
Sarà proprio l’ansia di liberarci dell’alieno che ci aiuta a realizzare le opere più belle? Non lo sappiamo, ma siamo sicuri che adesso Rancore si senta più sollevato. E noi con lui.
Se io resto a casa è perché là fuori è la pandemia
E la Terra è invasa ed è un pandemonio
Ora siamo soli anche se non voglio
Ho la penna e il foglio, ho la penna e il foglio
Tu non sapevi che io a casa vivo con gli alieni
Le mie canzoni sono scritte da una razza aliena
Io non scrivevo perché poi tornavano gli alieni
Ma adesso sono solo insieme a loro in quarantena
E queste cazzo di canzoni scritte dagli alieni
Io nella voce porto un codice, è una lingua aliena
Non c’entrano gli umani, è fatta per mercati alieni
Adesso sono solo insieme a loro in questa quarantena
J-Ax – Una voglia assurda
Di resilienza e quarantena hanno scritto e cantato tutti in questo periodo. Ebbene, il maestro dei tormentoni poteva forse esimersi dal dire la sua?
Con la piena consapevolezza di accodarsi a una moda e di parlare di un tema “sputtanato”, J-Ax scatta un’istantanea del presente e confeziona un testo pieno di autocitazioni e freddure con cui sdrammatizza e prende in giro tutto e tutti – noi compresi, che ci identifichiamo perfettamente nei versi dedicati ai fan di Brunori Sas.
anche il fan
di Brunori Sas
ora sogna il club
e Gigi D’Ag
persino il pezzo estivo di J-Ax
Il J-Ax dei tormentoni non è certo l’artista che ci smuove le budella e ci fa venire la pelle d’oca, ma di fronte a un genio della scrittura e all’immensa abilità nel restare coerente senza prendersi sul serio, non possiamo che inchinarci – e piegarci in due dal ridere.
Settimana #9
Diodato – Un’altra estate
Ogni anno, quando arriva l’estate, ci divertiamo a incrociare i tour dei nostri artisti preferiti e organizziamo le vacanze correndo su e giù per la penisola, tra amici, tappe dei tour e tuffi al mare. L’anno scorso proprio Diodato “ci ha portati al mare”, con una splendida settimana in Toscana costruita attorno a una sua tappa in Maremma.
Quest’anno, dopo la vittoria di Sanremo, eravamo già pronti a dedicargli un’altra estate, a goderci l’orgoglio di vedere i suoi concerti riempirsi di gente e conoscere di persona la sua fan base che cresce.
Poi è arrivato l’incubo della pandemia e ci si è stretto il cuore per le date di Antonio all’Alcatraz e all’Atlantico sospese e rimandate a data da destinarsi. Di più: ci siamo proprio incazzati, abbiamo picchiato i pugni sul tavolo, urlando «MA CHE SFIGA MALEDETTA!». Non tanto per essere rimasti a digiuno dai suoi concerti, ma perché seguiamo Diodato da anni e, che cavolo, finalmente se lo meritava un Alcatraz pieno, si meritava migliaia di voci che cantano con lui, si meritava di vivere il successo che si è conquistato.
Ecco, mentre noi picchiavamo i pugni, Tony abbracciava la sua Laky, guardava fuori dalla finestra e metteva tutto in musica. Venerdì ci ha sorpresi pubblicando i pensieri di quei giorni e la speranza che non lo abbandona mai:
Ma tu ora dove sei?
Dimmi dove sei
Che oggi se vuoi ti porto via
E ce ne andiamo al mare
Chissà che effetto fa
Vediamo se questo tempo ci rincuora
Se questa estate ci consola
Appena abbiamo sentito il pezzo, d’istinto, ci siamo girati a osservare la valigia. Settimana scorsa è spuntata una notizia che ci fa sperare: da metà giugno la musica dal vivo potrà ripartire con concerti di 1000 persone. In attesa di avere più notizie, ci aggrappiamo alle parole della canzone e, chissà, forse quest’estate ci consolerà in qualche modo. Di certo, se Diodato deciderà di portarci al mare, noi risponderemo all’invito.
Circa Waves – Sadder, Happier – The Box Room Recording (EP)
Un Ep di 5 brani nati dall’esigenza di “sfogarsi” e rendere piacevole il ritorno alla vita di sempre: una catarsi, come l’ha definita Kieran, cantante e leader della band.
I pezzi si sviluppano sulle sonorità care al gruppo e a noi fan, ripercorrendo la duplicità della precedente pubblicazione Sad, Happy che quest’anno aveva già fatto breccia nei nostri cuori.
Il singolo Sad, Happy è riproposto in versione acustica e riesce ad essere ancora più intimo e spacca-cuore. Nel secondo pezzo, Gun In My Hand, si cambia atmosfera: synth, chitarre e batteria la fanno da padrone e ci trascinano in un’emozione cupa e ansiosa.
The Only One Who Lets Me In riparte con una chitarra strimpellata e domande esistenziali. Sugar Side prosegue sull’onda dell’indie rock romantico, tra chitarre e batteria elettronica, che crescono fino ad esplodere. Anti Social Anxiety con il suo sound lento e rilassato cadenzato dai bassi, chiude l’EP, esplorando il tema della comunicazione e della disillusione nella nostra società.
I’ve been listening to the news too much
Partial ignorance would do some good
From what I understand, we’re misunderstood
Oh, my love
A noi non resta che dire «bravi ragazzi!». Ora attendiamo di tornare al più presto alla normalità per sentirli dal vivo e scatenarci tutti insieme!
Settimana #8
Levante – Tikibombom (home version)
Un pezzo che racconta di questi giorni non nel contenuto, ma nella forma: Levante ha cantato dall’armadio di casa sua sulle note suonate a distanza da Daniel Bestonzo, e poi il tutto è stato assemblato e prodotto in remoto da Antonio Filippelli.
Un grazie enorme a tutti loro per averci regalato la versione intima e delicata di un brano che ci ha conquistati in ogni sua forma.
Giulia Pratelli – Un’altra domenica – Canzone a casa
Con Giulia è sempre pelle d’oca assicurata, sia per la delicata intensità della sua voce che per i testi, sempre veri e profondi. Ci siamo ritrovati in ogni parola di questa canzone, che ci è arrivata come l’abbraccio di una voce al telefono. Grazie amica, per aver trasformato in un’astronave anche la nostra casa.
Santa Madonna – Le case chiuse
A song by Alan Rossi che assembra un mucchio di artisti in una canzone sola. Mentre guardiamo il video ci sembra di stare a un festone tra amici, quando ad ogni metro trovi qualcuno da salutare con un abbraccio e un «Oh, ma guarda chi c’è!».
Abbiamo riso, cantato e ballato con quasi tutti gli artisti presenti nel video, e non vediamo l’ora di ritrovarli e salutarli di persona. Intanto grazie per averci regalato questa festa virtuale.
Lost in the desert – Lost in the desert
Rancore e Daniele Silvestri, assieme a Rodrigo D’Erasmo e altri amici, tra cui citiamo Venerus, MACE e Fabio Rondanini, hanno formato il collettivo Lost in the desert e hanno scritto una canzone a sostegno di tutte le maestranze della musica (tecnici e addetti ai lavori) che aiutano a rendere indimenticabile ogni spettacolo a cui partecipiamo.
La canzone è una vera bomba: parte con un flow inaspettato cantato da Joan As Police Woman e prosegue in un ritmo coinvolgente mescolando la voce di Daniele Silvestri in un verso che riassume il senso del brano:
Condividere è come vivere di più
Verso metà brano, il nostro cuore esplode attraverso le rime di Rancore. In ogni verso ci conquista e sentiamo subito il silenzio profondo con cui ha vissuto il periodo di quarantena:
Quante volte mi sento ok, quante no
Viceversa oggi sto KO
Questa musica è sferica, vola nell’aria tra l’emozione e la pratica
Le opinioni la rendono scenica come la matematica
Ed è un gelo che nevica
Leviga la tua roccia lavica
Scarica la tua forza di gravità
Con il corpo fermo, vivo nel quaderno, la mia testa naviga, naviga
Questa vita è come una radio, e che musica capita? Non so
Io registro dentro un armadio, nuovi scheletri, nuovo habitat
Metterò radici anche dove il vento le sradica
Poi ti chiamerò se il deserto è una terra arida
Tu sei tutto quello che ho
È una bella canzone in cui si percepisce il profondo rispetto di questo collettivo per un mondo di addetti ai lavori duramente colpito da questo mondo in pausa.
Un consiglio: ascoltatela più che potete su Spotify. I proventi dello streaming saranno devoluti per aiutare musicisti e professionisti del settore musicale in questo momento di crisi globale.
Ben Harper – Don’t Let Me Disappear
Ben Harper ha quella profondità d’animo, quella voce calda che sa accarezzare e graffiare l’anima. In questo nuovo singolo è accompagnato dalla fidata chitarra e dagli archi, che rendono la canzone una ballata malinconica, una carezza leggera.
Già dal titolo si intuisce come il testo sia un grido pacato, una richiesta gentile: «non lasciarmi scomparire». Ben spiega che Don’t Let Me Disappear parla della sottile linea tra la solitudine, l’isolamento e l’invisibilità, «quel limbo in cui sembra impossibile trovare un modo per non nascondersi alla luce del sole». Noi non avremmo trovato parole più vere per esprimerci.
OK GO – All Together Now
Gli OK GO sono famosi per i video spettacolari, fatti di colori, tecnologia, fantasia e lunghe preparazioni. Questa volta, invece, hanno optato per semplicità e immediatezza, con un video casalingo, in cui ogni componente suona e canta dal proprio angoletto di casa, esattamente come è avvenuta la registrazione del brano.
Tutto questo, però, è figlio soprattutto di un’urgenza. Il brano nasce dalla situazione vissuta da Damian Kulash (voce e chitarra), che in una lettera pubblicata in occasione dell’uscita del brano, ha spiegato di aver contratto il Covid-19 in prima persona e ha raccontato il lungo e straziante processo di recupero della moglie.
In un periodo di ansia, è nata in lui una nuova forma di speranza. La canzone vuole rappresentare un grande e rassicurante abbraccio e per questo la band ha scelto di pubblicarla ora, accostandola alla raccolta fondi per un’organizzazione no-profit, la Partners in Health.
Noi tutti abbiamo bisogno di un grande abbraccio collettivo e delle parole positive di questa canzone:
Everywhere on earth, every single soul, everyone there is, all together now
And everyone alone all together on the precipice
All that mattered then, all that matters now, all that matters after the world shuts down
All of it dissolved all together in the chrysalis
Together in the chrysalis
Settimana #7
Italian Stars 4Life – Ma il cielo è sempre più blu
Non è un caso che in periodi difficili come questo (ci viene in mente il terremoto dell’Aquila), artisti di tutt’Italia si uniscano per regalarci della musica. La musica ha questo potere incredibile di unire persone, regioni, generi e generazioni.
E non è certamente una coincidenza che la scelta sia ricaduta su Ma il cielo è sempre più blu, un brano che è un inno inter-generazionale, potremmo dire un inno nazionale a tutti gli effetti. Una di quelle canzoni che abbiamo cantato affacciati alla finestra, e adesso sentirla interpretare da alcuni dei nostri artisti preferiti – impreziosita, poi, dall’intervento di rapper del calibro di Marracash e Fabri Fibra – ci riempie il cuore di gioia e di speranza.
Tra l’altro, ammettiamolo, quanto è divertente ascoltarla e riascoltarla per il gusto di riconoscere tutti gli artisti?
Matt Bellamy – Tomorrow’s World
Il cantante dei Muse in questa quarantena si è concentrato molto sulla musica e questo brano, scritto e registrato in breve tempo, ne è il risultato. Matt sa destreggiarsi tra piano e archi e con la voce e il talento che si ritrova, riesce a intessere un arrangiamento perfetto per un testo sognante e romantico, poetico e dolce. La canzone regala speranza; ci invita a trovare il buono anche in un periodo buio come questo, a riflettere sulle opportunità che possono emergere. Lo stesso Bellamy dice:
In questa canzone esprimo i miei sentimenti e il mio stato d’animo durante il lockdown. Mi ha costretto a pensare a quello che conta veramente nella vita. E ho provato un senso di ottimismo crescente, di gratitudine e speranza per il futuro.
Lasciatevi quindi cullare dalla sua voce e fatevi permeare dalla positività, che fa sempre bene!
Fast Animals and Slow Kids – Come conchiglie
I FASK ci regalano un brano caratterizzato dall’urgenza, dall’istinto e dall’esigenza di farlo “vivere” proprio nello stesso periodo della sua genesi, un momento storico difficile per tutti. È stato Aimone, cantante della band, ad anticipare con un video l’uscita del pezzo e a spiegare in una diretta come è nato.
Nel riordinare casa ha trovato un barattolo di conchiglie che, qualche anno prima, gli era stato donato dalle sue piccole nipoti. Il brano nasce dalle riflessioni su questo semplice regalo. Le conchiglie sono ancora lì, immutate ed immutabili, con la loro corazza si fanno scudo di fronte alle difficoltà della vita, nascono con la parte più bella esposta al mondo e si difendono da un mare infinito.
Una canzone che si è sviluppata rapidamente mentre tutta la band ci metteva mano, rigorosamente a distanza e con un set “di fortuna”, ma forse anche per questo con più libertà per sperimentare. Quello che si può sempre apprezzare di questi ragazzi è la passione che mettono nella musica e la sincerità con cui si esprimono.
“Come Conchiglie” è una di quelle canzoni che possono apparire “grezze” nelle sonorità, ma che ti fanno dire con certezza “parla di me“, perché ognuno ci trova un momento preciso del proprio vissuto, uno spaccato del proprio io. Non parla, nello specifico, di Covid o di quarantena, ma della caducità della vita umana e quindi ci accomuna tutti, così come la Musica, che è una terapia tanto privata quanto di gruppo, e questo brano ne è sicuramente un ottimo esempio.
Criolo e Milton Nascimento – Existe Amor (EP)
Uno dei regali più emozionanti ci arriva direttamente dal Brasile: si chiama “Existe Amor” ed è il nuovo lavoro di Criolo e Milton Nascimento. Un EP di 4 tracce che unisce 2 inediti e 2 canzoni famose di queste due icone della musica brasiliana. Il tutto per una causa davvero nobile: creare una raccolta fondi per le 40 milioni di persone in Brasile in stato di povertà e diseguaglianza sociale duramente colpite dal Coronavirus.
La canzone più bella e toccante? La versione al pianoforte di Não existe amor em SP (Non esiste amore a San Paolo). Il brano parla di una città sprofondata nell’indifferenza e nella diseguaglianza, ma in questa versione la voce dolce di Criolo ci coccola fino alla fine e ci lascia il senso di speranza che riassume tutto l’EP: ora più che mai abbiamo bisogno che l’amore esista.
Vi lasciamo il video di una San Paolo che mette i brividi: una città di 15 milioni che non è mai stata così deserta.
Settimana #6
Luca Bassanese – Passerà
Luca Bassanese attenua la tensione da quarantena con una bella dose di speranza. Ci dà consigli su come spendere il tempo in casa… “rendi libera la mente, leggi un libro” “ballare”, e di prenderci del tempo per noi “non chiamarmi, oggi ti prego”…
E soprattutto ci tranquillizza sotto le note allegre della fisarmonica: “vedrai che passerà!”. Positività tutta da ascoltare.
Paolantonio – L’unità di Italia
Vi avvertiamo, se siete fuori sede “senza ali e senza radici” questa canzone sarà una completa fitta al cuore.
Anche se farà molto male, c’è bisogno di metterla in loop e di piangerci su, sentire la nostalgia di casa e avere la consapevolezza del sacrificio di essere lontani da casa per un futuro migliore. Paolantonio ci commuove e ci fa riflettere a fondo.
“Non ci sono i nostri nomi sui libri di storia ma, ma la mia generazione ha fatto l’Unità d’Italia”
Trovate il brano su Spotify ma vi lasciamo il video Youtube che è pieno di volti amici e di tenerezza.
Alborosie – Unprecedented time
Tra i generi musicali che narrano di questi “tempi senza precedenti” non manca il raggae. Dalla Jamaica la superstar italiana Alborosie ha lanciato un inno che parla delle battaglie che il mondo sta affrontando, tra cui la pandemia del Covid-19. Il suo è un invito a mantenere la salute mentale e a non perdere la forza interiore in questo periodo di insicurezza.
“Unprecedented time, you gotta be strong in your mind”
Taburete – Walter Palmeras (Versión Confinada)
Per chi non conoscesse i Taburete, è una famosa band del pop/rock spagnolo. Walter Palmeras è un brano del loro primo album “Tres Tequilas” che ha tanti riferimenti a una precedente vita senza freni in cui il personaggio della canzone “estaba dormido” (stava dormendo). Qualche giorno fa ci hanno regalato una versione casalinga ma molto autentica.
Cuando me vi salir de mi condena
Una canción se fue perdida en la arena
Perdimos el viaje, ganamos la vuelta
Checco Zalone – L’immunità di gregge
Per fortuna, tra lacrime e momenti di riflessione, la musica lascia spazio a qualche sana risata. A regalarcela è quel geniaccio di Checco Zalone, che con una parodia di Domenica di Modugno ironizza su questi tempi.
Consiglio spassionato: prendetevi cinque minuti e guardate il video a cui ha collaborato anche Virginia Raffaele.
Settimana #5
Florence & The Machine – Light of Love
Questo pezzo era stato registrato nel 2018 e avrebbe dovuto far parte dell’album “High as Hope”. Esce adesso per raccogliere fondi da destinare all’Intensive Care Society del Regno Unito, che supporta dottori, infermieri e i lavoratori della Sanità.
Come in ogni sua canzone, Florence ci raggiunge nel buio e ci racconta la propria storia per guidarci fuori da una crisi. In questo brano inizia delicata e cresce fino al coro finale, dove ci prende per mano e ci trasporta nell’universo magico ed etereo che riesce sempre a creare. Questa volta non raggiunge le vette a cui la sua voce sa arrivare, ma resta volutamente leggera e delicata.
Il pezzo esce non a caso in questo periodo: è un invito a non cadere nella tentazione di avanzare nel buio con gli occhi chiusi. Specialmente oggi, quando ignorare le notizie e distogliere lo sguardo sembrerebbe l’opzione più semplice per affrontare la crisi che stiamo attraversando.
“I want to look away
I must not look away
Don’t go blindly into the dark
In every one of us shines the light of love”
Venerus – Canzone per un amico
Un inno all’amicizia, un brano dolce e nostalgico che ci ha messo addosso una voglia matta di chiamare tutti i nostri amici, uno ad uno, per dire loro “ci sarò sempre per te”.
Jónsi – Exhale
Jónsi (già cantante dei Sigur Rós) ci rapisce con questa canzone e ci porta in un mondo ipnotico e meditativo. La sua voce, a tratti sussurrata, ci accarezza e ci prende per mano in un crescendo di atmosfere elettroniche, tra glitch e synth, per trionfare in quel mantra:
It’s just the way it is
it isn’t your fault
it isn’t your fault
just let it go now
Pelle d’oca garantita!
Settimana #4
Tre Allegri Ragazzi Morti – Quando
I Tre Allegri Ragazzi Morti ci regalano questa canzone scritta insieme a Generic Animal, registrata in parte pre-quarantena e terminata in isolamento. Davide Toffolo ha scritto il testo, attualizzando un “Romeo&Giulietta” al tempo del coronavirus. Non è un brano alla “andrà tutto bene”, ma piuttosto sulla consapevolezza di dover vivere tutte le emozioni: la noia, la voglia di evadere trattenuta a stento, il grande bisogno di rivedersi e abbracciarsi…
Bisogna solo adeguarsi e attendere, perché un QUANDO ci sarà!
Selton – Waiting in vain (cover di Bob Marley)
Come dice Caetano Veloso, non ha senso fare canzoni nuove quando quelle che esistono già sono bellissime. I Selton lo hanno preso alla lettera più volte e ci hanno abituati alle loro cover (dai Beatles, ai Phoenix, a Cremonini). Questa volta si sono superati. L’isolamento ha ispirato una cover di Bob Marley prodotta al 100% in casa Selton e un’interpretazione di Khaled Levy da pelle d’oca. Sarà la magia dello zio Bob che ha svelato delle corde nascoste?
Ancora una volta i Selton riescono a tirarci su il morale, anche da casa.
Johnny Depp & Jeff Beck – Isolation (Cover di John Lennon)
Johnny Depp ci ha fatto una doppia sorpresa: è sbarcato su Instagram e ha cantato Isolation di John Lennon accompagnato dalle chitarre di Jeff Beck. Ci trasmette grinta ed energia: mai come in questo periodo una cover fu più azzeccata.
Federica Abbate – A casa con il cane
La voce di Federica ci entra dritta nel cuore ogni volta e lo fa anche con questo brano, di una semplicità e dolcezza disarmante, accompagnato da un video altrettanto semplice e dolce. “La cosa più normale diventa eccezionale”, un piccolo nuovo mantra che ci ricorda tanto il nostro amato Dalla.
Settimana #3
Elisa e Tommaso Paradiso – Andrà tutto bene
Abbiamo seguito e partecipato alla nascita di questa canzone, forse per questo riesce a emozionarci più del dovuto.
Non è solo la coralità di questo brano che ci scioglie il cuore: la voce di Elisa tocca sempre delle corde profonde, e i messaggi dei bimbi sferrano il colpo finale.
Complimentoni a Tommy e Elisa per aver scritto e prodotto tra le quattro mura un pezzone così.
VV – Più spesso
VV ha scritto una canzone con i suoi fan in diretta Instagram (la trovate sul canale Telegram di Maciste Dischi). Un piccolo regalo per tenerci compagnia in quarantena, un brano che ci tiene compagnia mentre siamo sui nostri balconi, a cantare e bere vino, da soli… ma insieme!
Alec Benjamin – Six feet apart
Il nuovo album di Alec Benjamin, These two windows, sarebbe dovuto uscire la settimana scorsa ma è stato rinviato al 29 maggio. Lo ha anticipato questo singolo: un pezzo delicato che ricorda come era bello abbracciarci quando non dovevamo mantenere la distanza di un metro e mezzo. Nostalgia + la voce pazzesca di Alec = pelle d’oca.
Matt Maltese – Ballad of a Pandemic
Un cantautore inglese che abbiamo scoperto da poco e che stiamo adorando, sia per la voce seducente che per lo stile ironico e sarcastico. Anche lui ha dedicato una ballata al Coronavirus, dove racconta di avere paura e non risparmia il sarcasmo:
Help your neighbour even if they’re not nice
Help your neighbour even if they’re hostile
I proventi della canzone saranno devoluti a un’associazione che combatte contro la fame e la povertà nel Regno Unito.
Twenty One Pilots – Level of Concern
I Twenty One Pilots hanno pubblicato a sorpresa l’inedito Level of Concern, scritto e registrato in isolamento nelle loro case. È il loro messaggio di speranza, un incoraggiamento a tenere duro. Consigliamo vivamente di guardare anche il video, registrato in casa insieme alle rispettive famiglie (compresa la piccolina di Tyler nata a febbraio). Assicuriamo tre minuti e cinquantadue secondi di occhi a cuore.
Una parte dei proventi di “Level of Concern” andrà Crew Nation, un fondo di supporto per le persone che lavorano ai concerti e ai tour.
Settimana #2
VV – La Distanza_07
VV torna con un altro dei suoi brani lo-fi numerati – l’ultimo prima di dedicarsi al disco d’esordio, dice, e noi siamo curiosissimi!
Questo 07 è perfetto per descrivere l’amore ai tempi della quarantena.
Mox – Tanto non esco
A proposito di amori in tempi di quarantena, Mox ci regala un brano che canticchiamo già, chiusi nei nostri appartamenti.
Willie Peyote – Ogni giorno alle 18
Ogni giorno alle 18 qua rifanno il conto: Willie Peyote ci canta, con il suo stile graffiante, la situazione attuale nel nostro paese, confezionando un pezzo rap incredibile, suonato rigorosamente da casa.
Mahmood – Eternantena
Ieri a sorpresa Alessandro Mahmood ha fatto uscire “Eternantena”, brano scritto in questi giorni e composto e prodotto insieme al duo Muut (Francesco Fugazza e Marcello Guava). Un piccolo regalo ai suoi fan, per noi l’ennesimo capolavoro.
Bono Vox
Dalla sua casa a Dublino, Bono Vox degli U2 ha dedicato un pezzo inedito all’Italia e ai medici e infermieri in prima linea.
Roby Facchinetti – Rinascerò rinascerai
Roby Facchinetti ha scritto una canzone insieme a Stefano D’Orazio e l’ha dedicata a Bergamo, la sua città ferita. I proventi della vendita del brano saranno devoluti all’Ospedale Papa Giovanni XXIII. L’emergenza di Bergamo tocca molto da vicino pure noi, e questo pezzo ci arriva dritto al cuore.
Settimana #1
Emis Killa – Covid Freestyle
Il mondo del rap ci ha regalato una lunga serie di freestyle da paura, a partire dalla covid freestyle challenge lanciata da Emis Killa e accolta da tantissimi della scena e non.
Tra i nostri preferiti Fabri Fibra e Gemitaiz, ma anche Margherita Vicario non se l’è cavata male!
Samuel Pietrasanta
Samuel Pietrasanta è uno dei nostri artisti del cuore. Solitamente suona in piazza, per le strade, e ora da casa continua a “fare musica” e a regalarci la sua magia. È stato il primo a tenerci compagnia con questo brano nato il primo giorno di quarantena.
Cecco e Cipo – Forse dovresti farci più caso
A quante cose dovremmo fare più caso? Cecco e Cipo ne elencano alcune nel loro nuovo singolo. Descrive in maniera incredibile quello che stiamo vivendo in questo momento. Ascoltatela, e riflettete. Vi farà bene.
Hurricane – Finalmente
Hurricane in questi giorni ha scritto un pezzo che non vediamo l’ora di cantare dal vivo insieme a lui, quando “finalmente” potremo darci un abbraccio più lungo.
Jack Savoretti
Jack Savoretti ci ha regalato la sua prima canzone in italiano, un capolavoro che ha scritto insieme ai fan.
Quando finirà tutto ci troveremo davanti a un tramonto
Sentiremo più forte la magia di un momento