Durante il lockdown abbiamo sentito vagonate di canzoni didascaliche sulla quarantena, un’accozzaglia di frasi fatte, di luoghi comuni e di filosofia spiccia su una cronaca quotidiana. Noi riteniamo che le canzoni non debbano fare cronaca, ma che gli eventi e gli stravolgimenti storici debbano stare lì un tempo, a decantare, perché un artista vero possa metabolizzarli e trasformarli in arte.
Levante ci è riuscita, restituendoci un brano senza tempo sulla vita, sull’amore e sulla resilienza, che potrebbe funzionare benissimo anche decontestualizzato dal momento attuale. Un pezzo struggente e romantico, melodico e malinconico: Sirene è una poesia pregna di delicatezza e affetto che Levante dedica ai suoi fan come nel più bello e corrisposto degli amori.
I cori in sottofondo rievocano l’eco delle sirene di Ulisse: un richiamo che sentiamo ma dal quale non ci lasciamo sedurre. Il messaggio ultimo arriva in tutta la sua crudezza nel ritornello e il miraggio di un’estate come le altre viene definitivamente smascherato.
Amore, non è tempo di castelli
Stendi i desideri accanto agli ombrelloni chiusi
Sgonfia i tuoi braccioli
Amore, dici: “Sento le sirene”
Ma non c’è traccia di mare intorno a noi
Se vuoi facciamo un bagno nella pioggia