Temporale stile grandine + vento = fine del mondo imminente delle cinque di mattina di un giorno di luglio in cui hai già il morale a terra per mille motivi.
Ti svegli che sembra che la natura voglia spogliarti di tutto; sei sola a casa e hai paura; ti alzi e perlustri stanza per stanza; sembra tutto ok, ma hai il cuore a duemila e i tuoni che ti rimbombano dentro.
Ormai sei sveglia, anzi, più che sveglia; ti ristendi a letto, inforchi le cuffie di fiducia e fai play.
La musica come soluzione.
Parte così Wide Open per me.
Il resto lo fa la voce di David, in loop.
Mi conforta placando le mie ansie.
È piena, carica di voglia di raccontare e raccontarsi; a tratti graffiante, in altri alta o quasi sussurrata.
Il ritmo del mio cuore torna normale.
Il rumore del temporale è solo musica in più che accompagna la chitarra, suonata come se fosse una seconda voce, con forza e gusto.
Questa canzone è diretta, senza filtri, quasi un provino per quanto può sembrare grezza, ma ha una cosa che a tante altre manca: è un cuore che parla ad un altro cuore. Se le presti la giusta attenzione, dice molto più di mille altre messe assieme.
#nonchiamatelafissa di Viviana Protti