Possiamo parlarne un attimo? Possiamo parlare del potere taumaturgico di questa canzone e delle relazioni tossiche che si porta via con sé?
Sono andata in fissa con Buon appetito più volte, in diversi momenti a distanza anche di anni. Il momento in cui entro in fissa sancisce sempre l’affrancamento da una qualche storia, relazione, amicizia tossica.
Quante strade ho calcato ascoltando questo pezzo in cuffia, avanti e indietro a passo svelto e deciso, finché non mi sono scrollata di dosso una bestia attaccata alla schiena o una situazione opprimente. Accompagna e guida sempre tutta la fase liberatoria, da quando ancora ci sto sotto a quando me ne libero totalmente, quando finalmente «metto le mani in tasca», stacco lo sguardo dall’asfalto e torno verso casa leggera, respirando a pieni polmoni.
Tuttora quando mi ricapita in shuffle mi si sprigiona dentro una sensazione liberatoria potente, allora guardo indietro a tutti i mostri da cui mi sono liberata e mi sento un po’ fiera.
Ci sono canzoni che non sono “solo canzoni”, sono appigli, sono parafulmini, sono anti stress, sono tirapugni. Sono delle incubatrici a cui affidiamo pezzi di noi e che ce li restituiscono risanati. Questa per me è una di quelle.
#nonchiamatelafissa di Maria Laura Fiorentini