Vi capita mai di ascoltare la musica di qualcuno e pensare che siete per forza anime affini? Che vi legge il cuore fin troppo bene e che non può essere un caso?
Ecco, con VV è andata esattamente così. Mi è piaciuta subito. Certo, la firma per Maciste Dischi avrà contribuito in partenza: Maciste sforna da anni talenti in grado di conquistare la classifica del mio cuore e io, in tutta risposta, mi fido ciecamente e riservo un prezioso “ascolto sulla fiducia” a tutto il roster. Uno slancio di fiducia che VV ha dimostrato, già da un bel po’, di essersi meritata.
In questi anni ci ha schiuso il suo mondo a poco a poco, invitandoci a entrare in punta di piedi, demo dopo demo, singolo dopo singolo: dalle prime, intime e sussurrate, ai secondi, da cantare a piena voce.
Oggi la porta è aperta, l’invito è esteso a tutti e potete anche non togliervi le scarpe, purché facciate attenzione. Io entro, mi guardo intorno, in questa stanza-EP che ha già il sapore di casa, e ci trovo dentro tutte quelle cose che mi affollano la testa e che grazie al cielo qualcuno sa raccontare meglio di me: il persistente senso di inadeguatezza esistenziale, il conseguente bisogno di trovare uno spazio e un equilibrio tutto mio, le paranoie, la nostalgia per ciò che ero e la consapevolezza di ciò che sono.
Sei brani che mi tengo fissi nelle cuffie come non succedeva da tempo. Anche se ogni tanto, lo ammetto, il tasto del replay mi si inceppa su Non ti vedo più, un’auto-dedica alla se stessa adolescente, alla me stessa adolescente: VV si rivolge le stesse parole che mi rivolgo io quando mi guardo allo specchio e cerco la quindicenne che ero; le stesse parole che mi sussurro quando sfoglio le pagine dei vecchi diari e mi riscopro a provare una grande tenerezza e una strana nostalgia per quella me che, a tratti, mi sembra di non conoscere più – e che, diciamolo, se la passava certamente peggio. Un ascolto struggente e consigliatissimo.
Mentre continuo a masticare e metabolizzare questi diciotto minuti di musica, mi rendo conto che ho già fame di nuove canzoni: ho voglia di sentire tutte le storie che non ha ancora raccontato per perdermici e ritrovarmici.
Quindi, VV, tu fai con calma, ma sappi che qui ci sono un paio di orecchie che non vedono l’ora di ascoltarti, ancora e ancora.
#nonchiamatelafissa di Federica Sessa