Mi rendo conto che da un anno a questa parte il leitmotiv dei miei racconti è: “Quanto mi mancava…”
Ma a un concerto di Mobrici è inevitabile vivere all’insegna della nostalgia. Ricordo le ore passate a consumare il disco dei Canova, le decine di live cantati a squarciagola. Ricordo le primissime date, il Rocket pieno di amici e Gno che vendeva dischi e sussurrava alla gente “questi sono i nuovi LunaPop”. E infine, sento ancora il rumore del mio cuore mentre andava in frantumi alla notizia del loro scioglimento.
Se il ritorno ai concerti al 100% ha in parte risanato le ferite di due anni di astinenza, Mobrici in versione solista mi ha restituito un po’ dell’energia dei Canova, quella forza contagiosa che ti fa urlare e saltare e sgolare.
Ebbene, quanto mi mancava!!
Quanto mi mancava sgomitare per avanzare tra la gente, per trovarmi a cantare circondata da cuori nostalgici come me. Quanto mi mancava intravedere il palco tra una selva di cellulari e sentire il pubblico esplodere sui ritornelli più famosi. Quanto mi mancava riconoscere volti amici, dispensare abbracci ogni due metri, ripetere per tutta la sera “oh, ma oggi ci sono proprio tutti!”
Quanto mi mancava stare nel mio elemento… e finalmente ritorno respirare.