Questo è il racconto di una serata assordante.
Una di quelle che ti entrano dentro e ti abitano, spogliano di ogni schermo protettore e ti scavano nel profondo. Il vento tra i capelli mentre l’auto sfreccia verso il Medimex di Taranto, l’adrenalina a mille perché sentirai live quella voce. La voce che, anni prima, non sapevi che volto avesse e che
fosse così profondamente unica al mondo. Il tramonto che si frantuma nel mare, la salsedine che viene a solleticarti la pelle mentre sorseggi un boccale di birra semifredda e ascolti il chiacchiericcio di chi, come te, è perso nel momento che precede lo stupore.
Una scena deserta che, man mano, si popola di pannelli e luci soffuse.
Il silenzio quasi mistico della platea pronta ad accendersi sotto quei fari che promettono la giusta ricompensa. Un manto di nuvole avverte l’esigenza di nascondere la luna che, prontamente, si sveste della sua sacralità per danzare al ritmo che riempie lo stage.
C’è una folla illegale di gente
Che si beve d’un sorso il presente…
La voce, quella che qualche anno prima ti aveva raccontato cose su di te che stentavi a riconoscere, ti si palesa davanti: un ragazzo pieno di iridescenza con due occhi che sembrano puntarti. Ti senti il centro di quel momento ma sei tu in mezzo a tanti che, chiaramente, vivono la tua emozione.
Ti si ferma il cuore in gola appena la prima nota invade le tue labbra, accarezzandole dolcemente. Gli occhi non sanno dove soffermarsi perché quando si è difronte alla bellezza autentica è così: ritorni a non avere filtri e vorresti vivere quegli istanti in loop. La gente in delirio, il suo humor, la
maestria con cui cadenza attimi di profondità con la sana ironia. L’impegno sociale di un uomo che crede nel potere della condivisione, delle parole che diventano fatti.
La sua Taranto pronta a chiedere di essere cantata più forte a quelle coscienze che stentano ad ammettere i propri peccati, le paure, i fallimenti e le condanne.
Che sembra quasi fosse tutto scritto, già deciso
E tutto ciò che hai dato per scontato
Sembra svanire in un istante cancellato
Tutte le cose che per scelta hai trascurato
Ogni parola che non hai ascoltato
Diodato che poi, per i suoi fedelissimi fans, è semplicemente Antonio: poliedrico, affettuoso, accogliente e mai banale con la sua voce pronta a entrarti dentro come una carezza, conforto, spinta. Sensuale e accattivante vi concederà quell’imbarazzo primogenito delle prime volte.
Sono cascata a fari spenti nella sua voce qualche anno fa, era il 2013 se non erro. Ascoltai “Babilonia” mentre ero in un baretto nel quartiere San Lorenzo di Roma e da quel preciso istante ne restai incastrata: una bellezza disarmante, una voce autentica, fiera, da farsi possedere. Non sapevo chi fosse l’autore e nemmeno il cantante, mi apparteneva e basta. Solo qualche tempo dopo ne riuscì a costruire la genesi. Sono trascorsi anni, traghettate emozioni e spiaggiati molti sogni ma l’idea di poter incontrare quella voce non mi ha mai abbandonata, così post Covid per la prima volta ascoltai Diodato nella suggestiva location degli scavi di Egnazia (Fasano, Br); è stato lì che ho compreso il significato autentico di “catarsi” ossia “purificazione”. Ne sono uscita piena di luce, conscia di mille e festanti emozioni e avvolta da uno strano conforto e mi sono portata dentro tutta quella potenza, quella lucentezza senza nemmeno rendermene conto.
Ma con gli occhiali da sole in faccia per non fargli vedere
Cosa portiamo giù in fondo agli occhi e vi offriremo da bere
Ho seguito Diodato in altre performance, ma la prima non la posso proprio dimenticare. Sarebbe come privarmi di una parte fondamentale di me, forse mi ha rimesso a posto i pezzi frantumati da quel gelido periodo disarmante che ha obbligato la gente a essere completamente isolata.
Un campanile suona un tempo fermo da settimane
Ed io che sbatto dentro questa casa e non so più che fare
Ritornare da Diodato, nella sua Taranto, è stata una scelta ponderata specialmente post Uno Maggio Libero e Pensante. Ascoltare l’artista nella sua terra è come farsi un doppio regalo: c’è una malinconia mista a rabbia ma anche un profondo affetto viscerale. È l’abbraccio affettuoso di un uomo che guarda ancora il mondo con la bellezza autentica dei sognatori, capaci di modellare attraverso la loro arte la grande corazza che veste ognuno di noi.
Il concerto di Antonio Diodato è un’esperienza da fare: in solitaria, con gli amici, con gli sconosciuti, con i fidanzati e persino con gli amanti perché chiunque vi sarà accanto riuscirà a godere di un tempo impreciso di bellezza allo stato puro, una di quelle che abbatte i preconcetti, che ti soffia sul cuore spostandoti il grigiore, che ti mette in crisi e ti porta ad aprire stanze e cassetti per ricercare quel filo rosso che ti riporta al mondo che sei.
Che poi lo sai che va così
Capita a tutti di star male
Non vorrai mica rinunciare
A tutto ciò che di speciale dà l’amore
Il live di Diodato è un’opportunità che dovete concedervi giacché proverete la sensazione di vestire le parole, sentirvi parte integrante di quei suoni e di quella voce armoniosa. Avvertirete l’esigenza irrefrenabile di danzare, sudare, abbracciare chiunque perché mossi da una indomabile voglia di vita allo stato puro. Sarà come essere tutti protagonisti di quel tempo sognante capace di darvi l’emozione di suonare le hit più note del cantautore come quelle dei suoi primi anni e naturalmente anche i brani contenuti nell’ultimo progetto discografico. Un atto d’amore, una passione avvolgente, un ritmo che vi ricorderà l’importanza di vivere pienamente l’esistenza.
Vita che mi spingi in mezzo al mare
Mi fai piangere e ballare
Come un pazzo insieme a te
E quando le luci sul palco si spegneranno, ve lo assicuro, vi porterete a spasso per sempre tutte le emozioni e vi rincorrerete sui binari che vi trasporteranno ad un altro concerto pronti a vivere per quella canzone, pronti a riconoscere tra mille quelle note e urlare a squarciagola che
Adesso è tutto ciò che avremo
Riconoscerete il tempo dell’autenticità quando, tolti gli occhiali da sole, scorgerete la luce negli occhi e la passione di Diodato per il proprio mestiere e avrete voglia di perdervi in quelle note che, magicamente, sembrano cucite sulle vostre vite.
Perciò, un consiglio: correte a fare i biglietti e godetevi il vostro tempo con Antonio Diodato!
di Rosa Elenia Stravato