Sapete quando un artista durante il concerto vi promette che vi farà passare due ore di spensieratezza per non pensare alle difficoltà che state affrontando? Ecco Pablo lo ha promesso ad inizio concerto e ha mantenuto la parola data. Perché durante quelle ore, che volevo non finissero mai, è riuscito a chiudere tutto il resto fuori per aprire all’interno del palazzetto tutto un mondo fatto di musica, colori e unione.
Vivendo a Milano difficilmente mi sposto per vedere concerti, ma con Pablo, per cui è stato amore a prima nota, beh, è già successo 3 volte. E questa volta, per la prima volta, nella sua Spagna, con il suo pubblico, quello che lui chiama famiglia e di cui da quasi 10 anni sento di fare parte.
Photo credit: Jessica Closa @jclxsaphoto
E lì, a Barcellona, in quel palazzetto mi sono ricordata il motivo per cui amo la musica e i concerti, il motivo per cui tutto questo mi scorre nelle vene. Brividi, emozioni, balli, canti, ritornelli gridati al suo “gritalo”. Migliaia di mani e di cuori che battevano all’unisono, insieme al mio. La mente libera, io lì presente. E lo ero davvero, con tutta me stessa.
Raccontami un concerto di Valentina Salerno