Raccontami un concerto: An Evening with Michael Bublé di Maria Zigrino
In realtà quello che vi sto per raccontare è un racconto di un “non-concerto”. Quello che sarebbe stato e che per forza di cose non lo è.
Lunedì sera al Mediolanum Forum di Assago cantava (e cantava anche ieri) quell’usignolo stupendo di Michael Bublé. In tribuna numerata, nel settore B c’erano due posti vuoti. A riempire quelle sedie non c’era nessuno anzi, sono ancora lì che aspettano che qualcuno arrivi a godersi lo spettacolo…
Michael Bublé è da sempre uno degli artisti preferiti di Stefania, la mia migliore amica. Sono più di 10 anni che in qualsiasi momento della nostra amicizia mi canta pezzi delle sue canzoni, dal karaoke con Sway, allo stacchetto ballerino con Save the last dance with me. Impazzisce letteralmente quando sente le prime note di Feeling Good e ha gli occhi sorridenti quando ascolta Home.
Ecco perché appena ho sentito che “Michele Bolle” sbarcava in Italia a Milano non c’ho più visto.
Erano le 9:40 del 21 novembre 2018: Radio 101 aveva messo in prevendita dei biglietti in anteprima rispetto alla vendita generale ed io, in collaborazione con il mio dito più veloce, mi ero accaparrata due biglietti in tribuna. Alla notizia Stefania non poteva crederci, era scoppiata di gioia ed io avevo quella bellissima sensazione di aver reso felice una persona a cui voglio bene, un bel regalo di Natale!
In tutto questo lasso di tempo non facevamo altro che mandarci video e canzoni su Spotify, cantare, immaginando la serata unica che ci aspettava, piena di braccia strette e di “oh mio Dio, oh mio Dio Michael!”.
Abbiamo immaginato fino a sabato pomeriggio, quando per una sfortunata coincidenza Stefi non è più potuta partire e quei biglietti sono rimasti nel cassetto della mia scrivania, a Taranto a 1000 km di distanza da Assago.
Lunedì sera, mentre vi scrivevo in pigiama, mentre quei due posti a sedere restavano vuoti, mentre Michael Bublé suonava in Italia Everything e noi avremmo voluto teletrasportarci lì, ho pensato a quello che significano concerti come questi:
non si tratta solo di vedere il tuo beniamino preferito, cantare i versi che ti accompagnano per una vita, assistere a uno “spettacolo” musicale. Un concerto è la condivisione di un momento speciale che si trasformerà in un ricordo unico. Sono gli abbracci sudati con una persona importante, le lacrime condivise, l’affetto che si rafforza. È vita, pura vita.
Sarebbe stata una serata epica e siamo ancora lì se chiudiamo gli occhi.
È solo posticipata. Quelle sedie vuote aspettano solo noi.
Dedicata a Stefiu e a tutti i vostri concerti non-concerti.
